mercoledì 25 marzo 2015

E45 E ORTE-MESTRE: PALLA AL CENTRO

Marcello Teti (a sinistra) consegna le firme a Brega
Brega passa la palla alla Seconda commissione, la Seconda commissione passa la palla alla giunta.
Ce lo aspettavamo. 
Vi avevamo informato che la petizione popolare contro la trasformazione della E45 in autostrada, che ha raccolto oltre 8 mila firme di cittadini umbri, era stata  trasmessa dal Presidente dell'Assemblea Legislativa umbra Eros Brega alla II Commissione Consiliare Permanente, il cui presidente è Gianfranco Chiacchieroni.
Brega se ne frega.

Questo lo sapevamo.
Ma ora, anche Chiacchieroni se ne lava le mani in modo pilatesco.

La prima cosa da fare sarebbe stata quella di dare seguito a ciò che 8.500 cittadini umbri hanno chiesto: essere chiamati ad esporre le proprie ragioni in commissione e magari procedere alla revoca del parere positivo all'opera fornito dalla Regione e dalla totalità dei Comuni dei territori coinvolti dal tracciato. 
Ma il Consiglio regionale, ha deciso di non convocare neppure il comitato promotore, come per prassi si è soliti fare, mettendo così la testa sotto la sabbia ed evitando ogni dibattito di merito.

La palla passa alla giunta regionale che dovrebbe ora occuparsi, nell’ambito del Piano regionale dei Trasporti, della petizione popolare.

Loro giocano a scarica barile.
Forse ci stanno sottovalutando troppo.

È incredibile che tutto questo accade proprio mentre l'inchiesta Sistema sta ulteriormente travolgendo (ricordiamo lo scandalo Mose, quello del Tav fiorentino ecc) coloro che hanno le mani in pasta nelle grandi opere, nell'ambito della quale è indagato anche Vito Bonsignore, proprio il promotore, privato, del progetto della nuova autostrada Orte-Mestre, già europarlamentare PDL, poi passato nel Nuovo Centrodestra del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, dimessosi a seguito degli scandali della suddetta inchiesta.
Qui evidenziamo che, in base ai dati forniti dei magistrati inquirenti, la Orte-Mestre, vale da sola circa il 40 per cento del budget complessivo di interventi, e anche su questi avrebbero agito i soggetti arrestati (4) e indagati (47) nell'inchiesta Sistemadalla Procura di Firenze, tra cui Ercole Incalza, l'importante manager del ministero delle Infrastrutture. 

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