mercoledì 11 marzo 2015

E45: L'UNIVERSITÀ DI PERUGIA SBUGIARDA LA REGIONE!

UNIVERSITÀ DI PERUGIA, FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA: «Esenzione del pedaggio? Impossibile»

La sostanza è tutta qui: l’esenzione del pedaggio per gli umbri sulla futura E45 autostrada è impossibile. O quasi. Parola dell’Università degli Studi di Perugia e della sua facoltà di Giurisprudenza. Due documenti, due conclusioni. Due manate a Palazzo Donini.

La prima chiusa, pesante come pietra:

«Non sembra rinvenibile in capo alla Regione un effettivo potere normativo né in ordine alla determinazione dei pedaggi, né tantomeno nella loro esenzione».
In pratica, la Regione Umbria ha le mani legate.

«Essa, tutto al più, quale rappresentate degli interessi dei residenti umbri ricopre un ruolo meramente sollecitatorio nei confronti della concessionaria e degli organi statali preposti».
E ancora: 
«Si deve rilevare, inoltre, che le esenzioni previste a livello normativo e di prassi, sono mosse da ragioni di interesse generale nel primo caso e ragioni di carattere del tutto peculiare nel secondo caso. Tali ragioni non sembrano sussistenti nel caso dei residenti umbri, potendosi eventualmente rinvenire i requisiti per il riconoscimento di agevolazioni nel pagamento del pedaggio».
Morale della favola: al massimo gli umbri potranno avere un’agevolazione.

Passiamo alla seconda conclusione dell’Università. E anche questa non scherza; leggiamo 
in calce del documento Parere sull' esenzione dal pedaggio o sulla possibilità delle più ampie agevolazioni per i residenti umbri con riferimento alla trasformazione dell' attuale E45 in autostrada alla luce del diritto dell' Unione Europea

«Volendo a questo punto tratteggiare alcune conclusioni, si deve ammettere che in nessun caso immaginabile, tanto quello in cui la misura sia pensata esclusivamente per le persone fisiche residenti, quanto in quello in cui valga anche per le persone giuridiche, una ipotizzata esenzione totale o una agevolazione di grande valore può essere legittima alla luce del diritto dell' Unione Europea».
Insomma, scordatevela e in fretta. L’Unione Europea non ammetterà mai una cosa del genere. 

Perché? Ancora l’Università:

«Configurandosi tale esenzione come una manifesta deroga al principio di non discriminazione, nella misura in cui accorderebbe un grande beneficio economico ad alcuni soggetti per il sol fatto di esser residenti in Umbria, e a quello della libera concorrenza, poiché altererebbe l' impatto che il costo del trasporto avrebbe sugli operatori economici per la percorrenza del tratto in questione dell' infrastruttura, una sua ammissibilità sarebbe immaginabile solo qualora rientrasse nelle ipotesi derogatorie specificamente previste e poste in luce tanto nella legislazione, quanto negli altri atti delle istituzioni dell'Unione. Tali ipotesi contemplano soggetti portatori di pubblici interessi o di interessi privati ritenuti pubblicisticamente meritevoli di tutela (forze dell' ordine, operatori sanitari, soggetti svantaggiati), soggetti che si trovano in un territorio con caratteristiche geografico-morfologiche tali da limitare ipso facto i normali spostamenti, o, infine, soggetti che si trovano in un' area con particolari caratteristiche socio-economiche tali da costituire una condizione svantaggiata per i suoi abitanti, condizione che può esser abituale o emergenziale, dovuta cioè a situazioni di calamità».
Questo il ventaglio delle ipotesi che potrebbero anche far chiude un occhio all’Europa su pedaggio. Ma: 
«considerando la condizione economica e territoriale dell' Umbria non sembra di poter rinvenire i presupposti per l' applicazione di una tale facilitazione».

Fonte: Perugia Today

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