venerdì 13 giugno 2014

DALL'INCHIESTA MOSE ALLA ORTE-MESTRE

Claudia Minutillo
Ci siamo! Dall'inchiesta Mose spunta anche la ORTE-MESTRE!
Vedremo come proseguiranno le indagini e cosa ne emergerà, intanto, come abbiamo sempre denunciato, appare nella sua evidenza lo stretto legame tra politica, finanza, affare e malaffare.
L’ennesima dimostrazione come le grandi opere sono prioritarie solo ed esclusivamente per le lobby mafiose del cemento e per quei politici corrotti che ne promuovono la realizzazione.
A parlare della Orte-Mestre è stata Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale di Giancarlo Galan al tempo in cui questi era governatore del Veneto.

Dalle 110mila carte depositate dal gip, viene fuori un interrogatorio ancora inedito alla Minutillo, da cui si evince il coinvolgimento in loschi affari fino agli alti vertici di Pd e Pdl, ed un incontro al ministero delle Infrastrutture, al tempo guidato da Pietro Lunardi.

Riportiamo da La Repubblica un piccolo stralcio: 
«Ci fu una riunione dell’allora ministro alla presenza cinque presidenti di regioni e Lunardi propose di non fare più la Venezia-Cesena ma la Venezia-Orte, che poi addirittura diventò Venezia-Civitavecchia». I presenti si trovarono subito d’accordo: «In altre occasioni ci avrebbero impiegato 10 anni, invece in pochissimo tempo misero Vito Bonsignore, che era il promotore di questa cosa, si dice legato a Caltagirone... Mi ricordo che erano tutti d’accordo, anche i vertici di Forza Italia perché ne avevano parlato a Galan sia Dell’Utri che Previti... Baita teneva i contatti con il dottore Albanese del gruppo di Bonsigonore e poi avevano dentro al ministero delle persone…». E qui spunta, ancora una volta, l’ex amministratore del colosso delle costruzioni Mantovani: «C’era il direttore generale delle Infrastrutture, la dottoressa Barbara Marinali, che rispondeva totalmente a Baita. E poi c’era Ercole Incalza… quello era da sempre un riferimento per tutti quanti». Nell’ennesimo interrogatorio fiume, la Minutillo racconta di una busta con 500-600mila euro. Chi erano i destinatari, chiede il magistrato? «Spesso mi fu fatto il nome di Gianni Letta, che era quello che gestiva per nome e per conto del governo Berlusconi, molto spesso per far sì che venissero stanziati i soldi per i fondi destinati al Mose». 
La Minutillo era finita agli arresti nel febbraio 2013 nell'ambito di un'inchiesta per frode fiscale insieme con l'ex amministratore delegato della Mantovani Spa, Piergiorgio Baita, ora è coinvolta nello scandalo del Mose, secondo l'accusa, era proprio lei a trasportare i soldi da Venezia a San Marino, dove amministrava la Finanziaria infrastrutture.
Pare che non abbia mai rinunciato alla passione per il cemento e le grandi opere, trasformandosi in una vera cacciatrice di appalti. 
Il suo nome ricorreva, per esempio, tra gli amministratori della Pedemontana, società privata impegnata nella realizzazione della strada tra Vicenza e Treviso.
Ad ogni modo, essendo la Orte-Mestre un'opera faraonica, va da sé che attrae capitali e i più svariati interessi politico-finanziari, a discapito dell'ambiente, del paesaggio, dei cittadini, praticamente è un'occasione succulenta per certi industriali e politicanti senza scrupoli.
Noi del Coordinamento Umbro - No E45 Autostrada abbiamo ragione ad opporci con fermezza a questo scempio!
Continuando a denunciare qualsiasi intrallazzo, chiediamo la messa in sicurezza delle attuali tratte stradali. La messa in sicurezza della E45 comporta un dispendio infinitamente minore di denaro, non sventrerebbe l'ambiente e il paesaggio, lascerebbe la tratta gratuita e sanza pedaggio, beneficerebbe tutti gli umbri.

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